Con quest'opera De Sade segna e pone dei limiti oltre i quali "malattia psichica" e "perversione mentale" dell'uomo non possono andare.4 potenti uomini nella Francia ante rivoluzione (un duca, un vescovo (fratello del duca) , un giudice ed un banchiere) si rintanano in un maniero in Svizzera con "schiavi sessuali" di ogni tipo (donne giovani, vecchie, belle, sporche, bambine, bambini, uomini, giovinetti, ecc...) e per 4 mesi si dedicano ad ogni sorta di pratica sessuale (dalle orge agli amplessi culminanti con l'omicidio) in un crescendo di parafilie e deviazioni di ogni sorta.Questo, in sintesi, l'argomento di questo libro che tanto scandalo ha creato e tanto continua a crearne al giorno d'oggi.
Nulla sarà scritto, in ambito di depravazione ed immoralità sessuale (e non) che il "divin" marchese non abbia già descritto in questa sua opera che purtroppo è giunta a noi in forma frammentaria (la scrisse durante la detenzione nella bastiglia durante la rivoluzione e molti appunti e parti dell'opera andarono distrutti e perduti).
Il De Sade scrittore è sottovalutato per il contenuto "forte" delle sue opere ma è dotato di uno stile incisivo, di immediato impatto e soprattutto dotato di una caratteristica che scrittori e poeti dovrebbero avere ma che purtroppo si è in parte persa: suscitare emozioni nel far VIVERE e NASCERE emozioni, non farle RIVIVERE o RINASCERE nel lettore.
Ogni singola emozione (pietà, rabbi,a disgusto ecc...) che la lettura di questo libro suscita è di certo qualcosa che nessun lettore (Sano di mente o non traumatizzato di suo) ha mai esplorato o comunque provato, è un viaggio all'inferno con un biglietto di sola andata (la crudele fine della povera Aline, la figlia del vescovo) è una pagina di rara crudeltà nell'ambito di un romanzo già di per sè violento come questo appunto.
Da un punto di vista psichiatrico la scienza e la medicina devono più di quanto ammetteranno mai a De Sade perchè gran parte dei disturbi sessuali (e conseguenti danni psichici comuni ad esempio a molti assassini e crimionali) han trovato il massimo teorizzatore proprio nel marchese fornendo, ora al medico, ora al criminologo, ora all'antropologo forense , l'ABC di un libro sempre difficile da leggere, ossia, la correlazione tra malattia psico sessuale e parafilie e reati criminali.
De Sade, appunto, fornisce paletti entro i quali la malattia mentale si muove e oltre la quale non si può spingere.
Ellis ed il suo American Psycho, a distanza di secoli, non hanno innovato nulla da questo punto di vista.
Il marchese è stato abile precursore dei tempi, a prescindere dalle giuste (o meno, il giudizio è soggettivo) critiche sulla moralità e l'etica dei suoi scritti.
E' uno dei miei autori preferiti (ed ho letto ogni sua opera reperibile) e spero di non essere sembrato di parte, fatto sta che, ripeto, anche come scrittore, è stato ed è tutt'ora ampiamente sottovalutato.
Ve lo consiglio se potete trovare interessanti (e non siete impressionabili ma dato il forum che frequentate credo di no
) le tematiche da me illustrate.