vediamo i primi hacker della storia
Con l’avvento del Personal Computer prese piede il movimento hacker.
La parola hacker fu usata per la prima volta sulla rivista Newsweek nel 1983, tale parola indicava coloro che non si limitano al semplice utilizzo del computer, ma si addentrano nei meandri del sistema, scoprendo come funziona, quali vulnerabilità ci sono e come sfruttarle.
Su queste prime linee guida, gli hackers sono diventati i più temibili avversari di amministratori di rete, esperti di sicurezza e forze dell’ordine.
Nel tempo alcuni di loro sono diventati famosi, tra cui ricordiamo Kevin Mitnick, Kevin Poulsen, Adrian Lamo e John Draper.
Gli hackers più famosi
Kevin Mitnick, soprannominato Condor, diventò famoso all’età di 17 anni, quando penetrò in un server telefonico e reindirizzò le chiamate a suo piacimento. Tra le altre sue imprese ricordiamo quella in cui fece recapitare la bolletta dell’elettricità di un ospedale ad un uomo che odiava.
Nel 1983 sferrò il primo attacco al server del Pentagono, atto che gli causò l’arresto e la condanna a cinque anni di reclusione. Oggi è un esperto di sicurezza informatica ed è il presidente della Mitnick Security.
Kevin Poulsen all’età di 17 anni penetrò nel sistema legale statunitense e violò il sistema informatico dell’NBC in diretta televisiva in meno di cinque minuti. Oggi è il direttore della rivista Wired.
Adrian Lamo riuscì a commettere tutti i tipi di violazioni possibili, ai danni di Microsoft, Yahoo!, AOL, Sun Microsystems e persino New York Times. Dopo essere stato sotto vigilanza per diversi anni, è diventato ed è tuttora uno dei maggiori esperti di sicurezza informatica a livello mondiale.
John Draper fu uno dei primi hacker della storia. Soprannominato Crup ‘n’ Crunch, deve la sua fama all’omonima marca di cereali: in una confezione trovò un fischietto, che si rivelò uno strumento in grado di permettere di chiamare gratis, bastava emettere un suono al momento giusto.
1. La tecnica di Draper
La tecnica di Draper era quella di comporre un numero telefonico ed emettere il suono da 2600 MHz (del fischietto) mentre il telefono squillava: in tal modo il telefono credeva che la linea fosse libera e che Draper avesse riagganciato, ma il centralino non riceveva questo segnale.
In seguito a delle indagini, Draper fu arrestato e condannato a due mesi di carcere nel 1972, dopo un processo durato quattro anni.
2. La Blue Box
Dopo la condanna di Draper nacque il gruppo 2600, che fu il primo a praticare la tecnica del phreaking.
Prima del suo arresto Draper parlò della sua scoperta ai suoi amici, fra i quali c’erano Steve Wozniak e Steve Jobs: i fondatori di Apple.
Jobs e Wozniak, ispirandosi alla scoperta di Draper, diedero vita alla Blue Box: un apparecchio capace di emettere suoni a tutte le frequenze necessarie ad ingannare il sistema telefonico. Infatti Jobs e Wozniak fecero uno scherzo telefonico al Papa.
3. Kevin Mitnick contro Pacific Bell
Nel 1981 Kevin Mitnick, allora diciassettenne, riuscì ad infiltrarsi nel sistema di COSMOS, che apparteneva a Pacific Bell. Rubò dati di migliaia di clienti e deviò le chiamate a suo piacimento e quando arrivarono le lamentele dei clienti, rispose lui stesso alle chiamate ed insultò i malcapitati.
Dopo che i responsabili della sicurezza di COSMOS si accorsero delle anomalie, risalirono a lui con un’indagine. il giudice lo condannò a tre mesi di riformatorio ed un anno di libertà vigilata.
4. Kevin Mitnick beffa il Pentagono
Era il 1983, quando Kevin Mitnick studiava all’università. Da un computer del campus riuscì ad accedere ad Arpanet, l’avo di Internet, che allora era riservato all’esercito e alle grosse multinazionali. Fu facile, poi, arrivare ai computer del Pentagono.
Tuttavia un amministratore di rete si accorse dell’intrusione ed arrivò facilmente a Mitnick, che fu arrestato e condannato a sei mesi di reclusione.
5. Mitnick si introduce nella Digital Equipment Corporation
Nel 1987 Kevin tornò in azione, intrufolandosi nel sistema informatico di DEC, in cui lavorava il suo amico Lenny Di Cicco.
L’attacco si rivelò molto semplice, anche perché il suo amico faceva da talpa. Questa volta prese delle precauzioni: rese impossibile risalire all’origine delle chiamate e intanto cercò di prendere il codice sorgente di VMS, il sistema operativo usato da DEC.
L’attacco continuò fino al tradimento da parte di Di Cicco: un giorno Kevin chiamò l’azienda dicendo che Di Cicco aveva grossi problemi con la legge, ma quest’ultimo non gradì lo scherzo e informò l’azienda delle attività illecite di Mitnick, che fu subito condannato ad un anno di galera e fu costretto a frequentare una comunità per disintossicarsi dalla dipendenza da computer.
6. Il primo worm
I worm oggi sono uno dei pericoli che più preoccupano gli utenti, ma chi scrisse il primo worm? Beh, fu un hacker: Robert Tappan Morris, oggi professore universitario.
Quest’uomo pensò bene di contare il numero dei computer connessi ad Internet, per farlo scrisse un programma che si infiltrava al suo posto nei computer, ma solo se il computer in questione non era stato infettato in precedenza.
Scoperto il sistema di infezione del worm, alcuni tentarono di proteggersi facendo credere al worm di essere già stati infettati, allora Morris perfezionò la sua creazione, facendogli infettare anche i computers già infetti.
Dopo questa modifica il worm infettò migliaia di computer in poche ore; i costi di riparazione oscillarono tra i 200 ed i 53.000 dollari. Morris fu catturato, condannato a tre anni di libertà condizionata, a 400 ore di servizi sociali ed al pagamento di una multa da 10.050 dollari.
7. La prima caccia all’uomo
Nel 1984, all’età di 24 anni, Kevin Poulsen riuscì a sfuggire all’arresto, costringendo l’FBI ad una lunga ed estenuante caccia all’uomo durata quasi un anno e mezzo. In questo periodo Kevin Poulsen si divertì a prendere in giro l’FBI persino alla radio: un giorno un’emittente radiofonica organizzò un concorso, in cui la persona che avrebbe effettuato la chiamata numero 102 avrebbe vinto una Porsche.
Kevin si introdusse nelle linee telefoniche e bloccò tutte le chiamate verso il numero della radio, riuscendo a fare la chiamata numero 102 e vincendo l’ambito premio. Durante il collegamento telefonico prese in giro l’FBI.
Fu preso dopo una segnalazione anonima di qualcuno che lo aveva visto in un supermercato intento a fare compere. Fu condannato a quattro anni di prigione.