-Lestat- |
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| La serie tv che meglio racconta la battaglia fra bene e male, tra giustizia e ingiustizia tipica della nostra società. È “Dexter”, il serial killer dei serial killer, che questa sera scriverà la parola fine sulla seconda serie (ore 21,55 su Foxcrime). In attesa della terza (che arriverà sui nostri schermi il prossimo autunno), abbiamo incontrato il protagonista, Michael C. Hall (già star di “Six Feet Under”), ormai icona incontrastata della tv. Il 38enne attore, convolato a nozze due mesi fa con Jennifer Morgan (che nella fiction interpreta la sorella), con due occhi magnetici e un sorriso da ragazzone, ha risposto alle domande sempre con il sorriso sulle labbra. Il suo personaggio in due stagioni cambia, si evolve. Si è evoluto anche lei? – È normale trasferire qualcosa di me stesso in Dexter e in un certo senso capire me stesso attraverso di lui. È un processo a due vie. Soprattutto se si interpreta lo stesso personaggio per lungo tempo. È un rapporto di dare e avere. Spero solo di non avere preso il peggio da lui (ride). E cosa pensa di avere appreso? – Da David Fisher di “Six Feet Under” ho imparato a vincere alcune timidezze che avevo. Con “Dexter” credo di avere imparato ad essere determinato e sempre attivo, in movimento. Dexter è stato influenzato dalla sua adolescenza. Le prime esperienze influenzano tanto il nostro futuro? – Sì a diversi livelli. Ognuno di noi cresce sulla base della natura e dell’educazione che riceve, è necessario capire però quale delle due ha priorità sull’altra. Ed entrare nel passato di Dexter è stato molto interessante. Si dice che una serie come “24” con Kiefer Sutherland abbia ispirato le torture di Guantanamo e che sia il prodotto della presidenza Bush. “Dexter” dove si va a collocare?– Una serie come “Dexter” può sicuramente rappresentare le fantasie di vendetta degli spettatori, ma può attrarre anche per le sue lotte interiori. In un mondo che letteralmente ha perso il controllo, saper conoscere se stessi anche negli aspetti negativi, può aiutare a prendere le decisioni in ogni situazione. Se avesse un figlio a che età gli lascerebbe vedere il suo telefilm? – Mi è capitato di incontrare famiglie con figli molto piccoli che seguivano la serie, ma se avessi un figlio non gli lascerei vedere “Dexter” prima dei 14 anni. (Mattia Nicoletti)
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è bravo il nostro Micheal,ogni parola che dice è la pura verità dopo tutto. Voi cosa ne pensate?Ha paura di far guardare un giorno Dexter al suo futuro figlio è il colmo!
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