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-Dark & Light-
view post Posted on 1/2/2011, 19:28




Pescara: 'parcheggia' male il cavallo, multa di 24 euro per proprietario



Pescara, 1 feb. - (Adnkronos) - Una multa non per una comune infrazione al codice della strada ma per aver 'parcheggiato' male il suo cavallo. E' successo a Montesilvano, in provincia di Pescara, dove i carabinieri del nucleo Radiomobile hanno multato un nomade che aveva lasciato l'animale sul margine del lungofiume Saline senza averlo adeguatamente messo in sicurezza.

Il proprietario, che ha poi provveduto a legare l'animale per evitare che potesse essere d'intralcio alla circolazione, dovra' pagare ora una contravvenzione di 24 euro.
 
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JackBoss
view post Posted on 2/2/2011, 18:14




24!!! solo 24!!!!! dio mio sti zingheri l'han sempre franca
 
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Dexter Morgan
view post Posted on 28/3/2011, 17:39




l reattore 2 della centrale di Fukushima è in fusione parziale. Le sostanze radioattive sprigionate stanno contaminando l'aria ma anche l'acqua. Il dramma investirà in pieno la catena alimentare. Ne abbiamo parlato con l'esperto Ernesto Burgio, dell'Isde Italia.

Fukushima contamina l'aria, ma anche l'acqua del Pacifico. Quindi anche le catene alimentari?

Il problema che ci si pone negli ultimi tempi è questo: i modelli che normalmente utilizziamo per valutare i danni reali sulle popolazioni direttamente o indirettamente esposte a radiazioni ionizzanti, sono ancora validi o continuiamo a utilizzare dei modelli che sono vecchi, che sono insufficienti? Questo è il primo punto.
Quando ci troviamo di fronte a un incidente di grandi dimensioni (ormai siamo quasi a livello dell'incidente di Chernobyl) bisogna affrontare il problema in due direzioni: c'è la popolazione direttamente esposta e quella indirettamente esposta. Quest'ultima, ad esempio, può contaminarsi attraverso le catene alimentari. Uno dei grandi problemi da affrontare è quanti radioisotopi come il cesio 137 che rimane a lungo nelle catene alimentari, sono realmente usciti dai reattori che sono stati danneggiati. Dobbiamo sperare che non si arrivi alla fusione definitiva, perché altrimenti la fuoriuscita sarà massiva anche di radioisotopi pesanti che rimangono nell'ambiente per migliaia di anni. Ma anche ragionando ancora sul cesio il vero problema è che al momento in cui il cesio e altri radioisotopi vanno sul plancton, finiscono nel mare, è chiaro che per anni, probabilmente per decenni le catene alimentari sono inquinate.

Che effetti può avere sulla salute mangiare del pesce contaminato dalle radiazioni?

Se noi immaginiamo che il plancton si carica per esempio di cesio, e consideriamo che i pesci mangiano il plancton, ci troviamo di fronte a una cosiddetta biomagnificazione, cioè le sostanze sia chimiche, sia in questo caso radioattive, vanno ad aumentare via, via che il pescato è di dimensioni maggiori. Qual è il vero problema? Il vero problema è che da Hiroshima in poi, da 60 anni a questa parte, le più autorevoli anche agenzie internazionali di protezione, di radioprotezione, continuano a valutare i danni, essenzialmente su un vecchio modello che è quello della dose totale di radiazioni che arriva sul soggetto, valutando la radiazione a prescindere dal fatto che sia una radiazione esterna, diretta o qualcosa che avviene dall'interno. Perché le catene alimentari sono il problema, probabilmente maggiore e enormemente sottovalutato? Perché qualcuno che introduce per via alimentare il cesio, se lo trova all'interno dell'organismo ed è come avere una piccola, apparentemente piccola, sorgente radioattiva che dall'interno va a colpire moltissime cellule. Questo è molto peggio rispetto all'esposizione a dose magari massiva di radiazioni dall'esterno, come ad esempio i raggi gamma o i neutroni che passano ma non rimangono

La nube radioattiva ha già sorvolato l'Europa. Succederà lo stesso anche con l'acqua? Anche i nostri mari saranno contaminati?

Qui vale sempre il discorso dei modelli, per esempio qualche giorno fa la società di radioprotezione francese, ha fatto vedere un modello per cui già la dispersione di iodio 131 è sicuramente sull'Europa. E' chiaro che per quanto riguarda il mare i modelli di dispersione sono molto più lenti e la diluizione all'interno degli oceani dovrebbe in qualche modo garantire una dispersione molto maggiore. Chiaramente si tratta sempre di modelli e bisogna vedere (cosa che attualmente non sappiamo) quanto materiale radioattivo è uscito, perché la stessa agenzia di radioprotezione giapponese un giorno parla di mille, un giorno parla di un milione, poi lo smentisce e parla di radiazioni 100 mila volte sopra la norma. La nostra impressione è che non si fermerà qui questo incidente. Il danno maggiore sul plancton riguarda la zona di quella parte dell'Oceano Pacifico. Però parlare di catene alimentari significa che poi ovviamente, tanto per fare l'esempio, il tonno in scatola arriva in tutto il mondo. Dunque comunque bisogna sperare che il danno non sia enorme, ma i rischi ci sono, è inutile che ci si nasconde. Il vero problema su cui sappiamo poco è che molte di queste sostanze radioattive, vanno a marcare le cellule staminali e i gameti. Marcando i gameti, il danno che vediamo nel giro di pochi anni sulle popolazioni adulte di tutto il mondo è sempre da interpretare come qualcosa che si può amplificare nella generazione successiva.
Quindi è tutto ancora un po' da valutare e da vedere quello che sta succedendo, come anche del resto su Chernobyl, noi iniziamo a vedere per proiezione milioni di persone esposte quando ancora alcune agenzie parlano di 1000 o 2000 persone.

Quali sono i danni per le persone esposte direttamente e indirettamente?

Questa seconda parte è collegata alla prima, se noi continuiamo a ragionare con il vecchio schema l'importante è la dose totale di radiazioni arrivata. Le persone che ipoteticamente secondo questo vecchio modello sono quelle che avranno i danni maggiori, sono soltanto quelle esposte a un certo livello, a dosi che sono notevoli. Quello che invece sta emergendo, cos'è? Noi abbiamo studiato inizialmente Hiroshima e Nagasaki, poi il fall out le conseguenze su popolazioni anche indirettamente esposte a quegli anni della guerra fredda in cui si erano fatti, come sappiamo tutti, molti esperimenti nell'atmosfera. Poi Chernobyl che è stato il più grande incidente sicuramente. Poi ci sono stati tanti incidenti minori, magari trascurati, e adesso questo dramma in corso. Stiamo capendo, purtroppo, che per esempio per quanto riguarda Chernobyl alcuni valutano poche decine di casi di persone danneggiate in maniera drammatica perché direttamente esposte (direttamente proprio dall'incidente o perché abitavano in Bielorussia e in Ucraina). Secondo la Comunità scientifica da alcuni anni è sempre più chiaro che le vere vittime di Chernobyl sono centinaia di migliaia, perché oltre ai carcinomi della tiroide nei bambini, oltre alle leucemie infantili, ci sono una marea di patologie tumorali e cardiovascolari che si sono registrate anche in popolazioni distanti. Due studi molto importanti sono emersi nel 2007. E' stato rivalutato attentamente quello che è avvenuto in paesi come la Grecia o addirittura come la Scozia in cui la nube radioattiva è arrivata apparentemente con piccole quantità di sostanze radioattive. Ma siccome il cesio è rimasto molto a lungo, le leucemie infantili sono aumentate in proporzione diretta rispetto al cesio depositato. Nei mesi e negli anni è rimasto nelle catene alimentari. Questi casi fino a pochi anni fa non erano imputati direttamente a Chernobyl, ora invece sappiamo che lo sono. Alcuni studiosi, soprattutto russi hanno pubblicato un'importante rivista che è quella dell'Accademia delle scienze di New York, una nuova valutazione dei danni per cui le persone danneggiate gravemente sarebbero un milione. Altro che poche centinaia o poche migliaia.

Qual è il destino degli operai che stanno cercando di riparare la centrale di Fukushima?

Ancora una volta secondo il vecchio calcolo si va a stabilire che se c'è un'esposizione massiva, si parla di Gray, di grandi quantità da 2 a 5, da 3 a 5 gray, si ha un danno irreversibile del midollo, praticamente una distruzione del midollo e chiaramente si può arrivare a morte nel giro di pochi giorni, di un mese. Ora c'è la possibilità di alternare moltissimo questi soggetti che sono costretti a lavorare in queste condizioni, in modo tale da esporli a dosi minori. Addirittura in quelli che già registrano un danno iniziale per cui si vede dopo pochi giorni che ci sono gli effetti di un danno midollare iniziale, per esempio un inizio di insufficienza midollare, un'anemia etc., si fanno delle trasfusioni o addirittura dei trapianti di midollo. Comunque i danni reali in molte di queste persone, migliaia o secondo alcuni decine di migliaia dopo Chernobyl, speriamo che qua i numeri siano molto minori, sono danni irreversibili o reversibili del midollo. Alcuni hanno anche danni del sistema nervoso centrale che si manifesta inizialmente come coma o convulsioni. E poi danni a tutte le cellule che prolificano molto, per esempio le cellule epiteliali, quindi la cute e soprattutto l'apparato gastroenterico, possono essere seriamente danneggiate. Queste persone direttamente esposte avranno problemi che si manifesteranno nei prossimi mesi. Quantificarlo è molto difficile, ma presumo che saranno anche questa volta molte le vittime sacrificali dell'incidente.
 
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-Lestat-
view post Posted on 29/3/2011, 01:30




Mah.senza parole...
 
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123 replies since 29/9/2008, 12:55   1178 views
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